Assolutamente no.

Il percorso per rientrare in possesso della versione migliore di te stessa passerà probabilmente da un periodo in cui ci sarà bisogno di una o due seduta a settimana inizialmente.

Quanto a lungo durerà questo periodo dipenderà dalla gravità del problema da risolvere e da quanto tempo si è consolidato.

Una volta recuperata buona parte del tuo equilibrio andremo ad allungare il tempo che trascorrerà tra una seduta e l’altra gradualmente ogni volta di più, fino a portarle idealmente a 15-20 giorni, o persino un mese, di distanza l’una dall’altra.

Ovviamente per mantenere il benessere raggiunto consiglio sempre di tenere in agenda il tuo appuntamento ogni 15/20/30 giorni con lo shiatsu, ma a quel punto non tornerai per un trattamento avendo qualche disturbo fisico o malessere interiore: verrai pur sentendoti bene.

Si tratterà quindi di un mantenimento, non più di un intervento di emergenza per tentare di recuperare il più velocemente possibile l’equilibrio perduto.

Lo shiatsu a quel punto diventerà il tuo alleato nella PREVENZIONE dei disturbi a cui andavi soggetta, ma che ormai non fanno più parte della tua quotidianità, ma della passata versione depotenziata di te stessa.

Gli unici casi in cui è sconsigliato sottoporsi al trattamento è in caso di:

• cardiopatie
• ulcera
• frattura recente (meno di una settimana)
• ernia del disco (ma solo in fase acuta)
• nervo sciatico infiammato (sarà necessario attendere che si sfiammi, ma sarà comunque possibile trattare in completa sicurezza il resto del corpo, che ne trarrà senz’altro giovamento)
• patologie tumorali IN CORSO
• difficoltà respiratorie gravi
• infezioni cutanee in atto
• infiammazioni e/o ferite in corrispondenza delle aree che si dovranno manipolare e tutti gli stati infiammatori, in quanto bisognerà attendere che la situazione si sia stabilizzata per poter trattare direttamente quella specifica zona.

Anche in presenza di ernie è comunque possibile ed, anzi, consigliato ricevere il trattamento shiatsu evitando di andare a fare pressione precisamente sopra l’ernia, ma cercando invece di ammorbidire e rilassare la muscolatura contratta che la circonda, migliorando così drasticamente lo stile di vita di chi soffre di questa problematica, che gradualmente potrà persino arrivare a liberarsi degli antidolorifici.

La GRAVIDANZA non rappresenta una controindicazione, se si sta portando avanti una gravidanza A BASSO RISCHIO: l’operatore shiatsu professionista, inoltre, sa esattamente quali sono i punti da evitare per garantire alla gestante un trattamento shiatsu in tutta sicurezza e che potrà consentirle di vivere al meglio questa esperienza unica nella vita di una donna.

È assai raro, ma può capitare.

I casi in cui può capitare sono essenzialmente due: una patologia non nota e non adeguatamente curata che rema contro il trattamento (caso abbastanza raro, ma mi è capitato, ad esempio, di persone con schiacciamenti di nervi che miglioravano, ma non tornavano mai a stare bene del tutto: in quel caso era chiaramente necessario un intervento chirurgico per risolvere la situazione) oppure – e questo è statisticamente molto più probabile – che la persona che ha ricevuto lo shiatsu porti avanti nella sua routine delle abitudini e delle azioni che disfano e annullano quanto fatto durante la seduta. A quel punto sarà necessario analizzare bene lo stile di vita del ricevente andando a scardinare queste abitudini negative al fine di assicurarci da una parte che l’operatore shiatsu non lavori a vuoto e dall’altra che tu non getti via i tuoi soldi e il tuo tempo andando costantemente ad auto sabotarti coi tuoi gesti quotidiani.